Le acque del nostro territorio sono un bene che va assolutamente preservato e salvaguardato e quest’anno gli studenti della scuola secondaria di primo grado di Forgaria si sono cimentati in numerosi lavori che li hanno visti impegnati a conoscere i corsi d’acqua della zona in cui vivono, a valutarne lo stato di salute e si sono impegnati direttamente per la loro salvaguardia.

Come ha spiegato loro il dottor Maurizio Tondolo, esperto dell’Ecomuseo delle Acque del Gemonese, ogni fiume scorre in un bacino idrografico delimitato da uno spartiacque (linea immaginaria che separa due bacini idrografici contigui). L’insieme dei vari corsi d’acqua, sia naturali che artificiali, che solcano un determinato territorio si chiama reticolo idrografico.

L’ecosistema di un fiume, fondato sull’instabilità, la dinamicità, la diversità e la complessità del corso d’acqua, è un sistema delicatissimo in cui ogni organismo ha un ruolo ben specifico e insostituibile e i fiumi Arzino e Tagliamento costituiscono un esempio importantissimo in Europa perché forse sono due dei pochi fiumi che ancora possono vantare un corso poco modificato dall’uomo. Basti pensare che la Myricaria germanica è una pianta fluviale completamente scomparsa negli altri fiumi europei, canalizzati e modificati dall’uomo, ma è presente ancora lungo il greto del fiume Tagliamento.

All’inizio del corso di un fiume la pendenza è massima, quindi aumenta la sua velocità e comincia a erodere. Il materiale eroso viene trasportato in tre modi: per sospensione, se il sasso è piccolo, per saltazione, se parliamo di un ciottolo, e per rotolamento con i massi più grandi. Quando il fiume arriva in pianura i detriti si depositano sul fondale formando un conoide, un accumulo di detriti.

Il Tagliamento, ad esempio è un fiume a canali intrecciati che scorre parzialmente in subalveo (sotto il letto del fiume).È unico nel suo genere perché non contaminato dall’uomo e viene studiato da esperti di tutto il mondo, tanto che è stato denominato il Re dei fiumi alpini.

Alla fine del 2021 i ragazzi di Forgaria hanno avuto il grande privilegio di assistere ad una lezione tenuta dal dottor Martin Blettler, un professore tra i massimi esperti al mondo di salvaguardia delle acque. Egli proviene da un’università argentina ed è venuto in Friuli per approfondire i suoi studi relativi all’inquinamento del Tagliamento. Nella sua lezione ha mostrato come tutto ciò che finisce nelle nostre acque, soprattutto la plastica,  costituisca un pericolo prima di tutto per la flora e la fauna acquatica (pesci e uccelli impigliati in filamenti o che ingoiano piccoli frammenti di plastica senza potersi dissolvere, “isole” costituite dai nostri rifiuti che galleggiano orribilmente nei nostri oceani…) ma anche per noi, visto che ciò che i pesci ingoiano poi finisce tutto nei nostri piatti. Il suo lavoro non si limita però a questo, ma ha classificato tutti i rifiuti che ha trovato sul Tagliamento, in collaborazione con l’associazione di Legambiente.
Nelle acque dei nostri fiumi, Arzino e Tagliamento, sono stati trovati molti rifiuti di cui è stata ricavata l’origine: turistica, industriale o domestica. Essi vengono raccolti in dune numerate e catalogate in base alle caratteristiche che li accomunano. 

Questo lavoro di catalogazione è stato svolto anche dagli studenti della scuola secondaria di Forgaria sabato 30 aprile quando, assieme ai loro docenti, si sono recati sul greto del Tagliamento e si sono messi all’opera: si sono recati in diverse dune e dopo aver raccolto i diversi rifiuti li hanno portati al punto di raccolta dove li hanno suddivisi in base all’altezza del ritrovamento. Successivamente questi sono stati catalogati su dei fogli excel registrando peso, altezza, stato di conservazione, origine e parte mancante del rifiuto considerato, contribuendo così in modo diretto a collaborare ad uno studio specialistico internazionale.

– E’ stata un’esperienza ultraterrena- hanno detto gli studenti- perché abbiamo ripulito il letto del Tagliamento dai rifiuti presenti!

Il laboratorio a cui hanno lavorato questi studenti fa comprendere quanto il nostro ambiente sia importante e soprattutto quanto sia fondamentale far imparare alle nuove generazioni a prendersi cura del loro territorio perché se quello che ognuno di noi fa viene ritenuto importate, allora diventa un piacere potervi dedicare anche del tempo.